Uno stabilimento per la produzione di droni marini – destinati all’assistenza ai migranti in mare, a operazioni di soccorso e salvataggio e attività di monitoraggio delle condizioni ambientali – nascerà in Toscana. Un progetto che vede il coinvolgimento di tre imprese toscane, un investimento complessivo di 5.508.500 euro e una ricaduta importante anche sul fronte occupazionale.
Il progetto – denominato SAND (Safety & Ambient Nautic Drone) è stato presentato dal cantiere navale Effebi (gruppo Balducci) come azienda capofila, insieme a Meccano Engineering e IDS Ingegneria dei Sistemi SpA e gestito con il supporto di Navigo centro innovazione e sviluppo della nautica. Grazie alle caratteristiche tecnologiche, innovative e di particolare attenzione agli aspetti di approvvigionamento energetico e di impatto ambientale, il programma si è classificato al primo posto nella gara aperta sui fondi messi a disposizione dal bando relativo ai Protocolli di insediamento. Lo strumento agevolativo è finalizzato al sostegno di programmi di investimento in processi di industrializzazione di rilevanza regionale, di dimensione significativa e in grado di produrre occupazione aggiuntiva. Un bando promosso nel 2015 dalla Regione Toscana con fondi PRSE 2012-2015 che porterà alle imprese coinvolte un finanziamento regionale pari a 2.478.825 euro degli oltre cinque milioni complessivi di cui 3.029.675,00 a carico delle tre aziende.
Proprio questa mattina a Firenze, nella sede della Regione Toscana, Enrico Rossi governatore della Toscana e Giuseppe Balducci, patron di Effebi e legale rappresentante del raggruppamento di imprese, hanno siglato il Protocollo di insediamento per l’attuazione del programma di investimenti previsti. Un passaggio determinante per dare il via alla concretizzazione del sito produttivo che sarà realizzato nello stabilimento Effebi nel comune di Carrara.
Nel protocollo siglato, si dà rilievo ad un programma “di rilevanza strategica in quanto è finalizzato alla progettazione e all’impostazione di una fabbrica di droni marini con caratteristiche distintive in riferimento all’estrema affidabilità operativa. E oltre a essere in grado di realizzare rilevanti risultati per le imprese coinvolte, può essere di forte impatto sul livello delle tecnologie di eccellenza prodotte in Toscana” e “può contribuire in maniera significativa alla realizzazione di alcuni obiettivi di sviluppo definiti dalla programmazione regionale, in particolare quelli definiti dagli indirizzi del Programma regionale di sviluppo 2011-2015”.
“Mi rallegro – questo il commento del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi – che il progetto vincitore coinvolga imprese della costa toscana. Il nostro impegno per il rilancio industriale e occupazionale di quest’area, continua. Proprio domani riapriremo questo bando per tutte quelle imprese che intendono investire a Piombino alle quali destineremo altri 2,5 milioni di euro di contributi. E tra qualche settimana lo stesso avviso lo riserveremo alle imprese che investono a Livorno, alle quali destineremo altri 2 milioni di euro. Contiamo così di riuscire ad attivare altri posti di lavoro e di realizzare progetti innovativi come questo dei droni marini, che potrà avere importanti utilizzi umanitari”.
“Siamo soddisfatti di aver creato questo gruppo di aziende serie, – dichiara Giuseppe Balducci in rappresentanza delle imprese – molto all’avanguardia, sempre proiettate verso il futuro, e siamo ottimisti sulla buona riuscita del progetto”. Alla firma erano presenti anche Stefano Reggente per Meccano Engineering e Domenico Torlucci di IDS Ingegneria dei Sistemi SpA
L’idea imprenditoriale
Il programma prevede la progettazione e l’implementazione di una fabbrica droni – mezzi navali di superficie comandanti a distanza. Partendo dalla ricerca e dall’applicazione di discipline principali della “Smart Specialisation” (ICT e Fotonica, Fabbrica Intelligente, Chimica e Nanotecnologie), le imprese andranno a creare una linea di produzione con particolare attenzione ad aspetti energetici e ambientali. I droni potranno essere modulabili (con una lunghezza variabile dai 15 ai 18 mt.), guidati da remoto e attrezzati per operazioni marine in contesti differenti.
Il prodotto sarà “multipurpose” e innovativo, che possa garantire moltissimi dei compiti oggi svolti dalle Unità Navali maggiori, con una rilevante riduzione dei “costi correlati” e in grado di posizionarsi in modo competitivo sul mercato e quindi di essere commercializzato in qualsiasi Paese.
Gli usi dei droni
Nella strategia di produzione si è tenuto conto dell’appetibilità̀ del prodotto sul mercato. I droni marini non solo avranno capacità di rispondere a esigenze di stretta attualità̀ come il controllo degli accessi via mare e il soccorso dei migranti in arrivo da molti paesi (in particolare quelli affacciati sul bacino del Mediterraneo), ma anche dall’intento di voler creare un prodotto modulare unico e ad alto contenuto tecnologico, che con pochi adattamenti permetterà il loro utilizzo in diversi ambienti e situazioni. Oltre ad interventi di salvataggio e monitoraggio delle condizioni ambientali, potranno essere impiegati per operazioni di servizio antinquinamento dei porti, azioni antintrusione in aree sensibili (parchi marini, isole con particolari destinazione d’uso, porti, pattugliamento anticontrabbando, sorveglianza anti terrorismo di impianti sensibili (piattaforme petrolifere e strutture di rigassificazione in mare), ricerca idrografica. Sono previsti anche usi militari (senza armamenti a bordo): cacciamine e trasporto truppe per operazioni speciali.
Le imprese coinvolte
Il raggruppamento di imprese è formato da Effebi (stabilimento di Carrara: progettazione e produzione navale e militare), da Meccano Engineering (ufficio di Livorno: progettazione navale, mercantile e militare) e da IDS Ingegneria dei Sistemi SpA (stabilimento di Pisa: ingegneria di sistemi tecnologicamente complessi). Aziende del comparto navale tecnologicamente all’avanguardia che operano in Toscana e che si avvarranno del contributo scientifico e sperimentale del PIN (Polo pratese dell’Università̀ degli Studi di Firenze) e della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
Prospettive di occupazione
Le tre imprese prevedono un’occupazione diretta per 30 persone a cui andranno ad aggiungersi – sempre secondo le previsioni – altre 19 persone legate alla progettazione e alla produzione.