Per celebrare i venticinque anni dalla sua istituzione, la Federazione del Mare ha organizzato presso il Cnel la presentazione della sesta edizione del Rapporto sull’economia del mare realizzato con il Censis, che aggiorna i dati e ne amplia l’analisi all’Europa (a cura di Cogea) e al Mediterraneo (a cura di Srm-Gruppo Banca Intesa), abbinata alla presentazione dello studio “Cinquant’anni di economia marittima in Italia: evoluzione e prospettive tra il XX e il XXI secolo” realizzato sempre dal Censis con il contributo di Federazione del Mare, dei gruppi d’Amico e Grimaldi e di Ucina Confindustria Nautica. La manifestazione è stata presieduta da Tiziano Treu, presidente del CNEL, e da Mario Mattioli, presidente della Federazione del Mare.
Tiziano Treu, nel ricordare che sin dal 1996 la Federazione del Mare ha scelto la sede del Cnel per presentare il Rapporto sull’Economia del Mare, ha sottolineato che “il valore prodotto dall’economia del mare e la sua importanza socio-economica con le significative ricadute occupazionali del cluster marittimo, sia dirette che indotte nel resto dei settori della nostra economia, sono fattori indispensabili per lo sviluppo del Paese”.
“Quella legata al mare è una realtà che per il suo rilievo e la sua integrazione richiederebbe una più efficace e coerente attenzione sul piano politico e amministrativo – ha affermato Mario Mattioli – questione quanto mai sentita tra i soggetti pubblici e privati che in essa operano da quando le competenze marittime sono state progressivamente disperse tra più dicasteri, compromettendo le possibilità di elaborazione di una politica nazionale del settore e di una sua promozione in ambito europeo”.
Il sesto Rapporto sull’economia del mare è stato illustrato da Marco Baldi e Andrea Amico (Censis) per la parte relativa all’Italia, Alessandro Pititto (Cogea) per l’Europa e Alessandro Panaro (SRM) per il Mediterraneo.