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Le bellezze emerse dalla lava

di Pino Sangiovanni

Le aree archeologiche vesuviane comprendono diverse località antiche sepolte dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., tra cui Pompei, Ercolano, Oplontis e Stabia. Questi siti archeologici, oggi parchi archeologici, offrono un affascinante viaggio nel passato, permettendo di esplorare la vita quotidiana degli antichi romani.

Gli scavi archeologici condotti nelle aree hanno portato alla luce strade, edifici, artefatti e persino corpi umani, offrendo preziose informazioni sulla vita quotidiana, la cultura e l’arte dell’epoca. Ad oggi, i vari parchi archeologici delle città sepolte, patrimonio dell’Unesco, offrono ai visitatori l’opportunità di immergersi nell’antica storia romana. 

Il più grande e famoso, Pompei, copre circa 66 ettari della città sepolta. Luoghi di interesse principali: il Foro; la Casa del Fauno; l’Anfiteatro; il Lupanare (bordello); la Villa dei Misteri alla periferia.

Gli scavi sono in corso dal XVIII secolo; molte strade, case ed edifici pubblici sono accessibili. Si possono ammirare affreschi e mosaici vivaci, calchi in gesso delle vittime, panetterie, terme, templi e mercati.

Più piccoli (circa 12 ettari) ma meglio conservati, gli edifici di Herculaneum (Ercolano), sono stati sepolti dal flusso piroclastico caldo anziché dalla ricaduta di cenere. Luoghi principali: Villa dei Papiri (con la sua biblioteca di rotoli carbonizzati); il Collegium Augustalium; le “rimesse per barche” riccamente affrescate.

Gran parte della città originale è rimasta sotto la moderna Ercolano; le parti note sono in pietra pressoché intatte. Da ammirare piani superiori ben conservati, porte in legno carbonizzate, pregevoli decorazioni in stucco e marmo.

Oplontis (Villa Poppea) è una grandiosa villa suburbana, sepolta sotto la cenere nel 79 d.C., tradizionalmente identificata con Poppea Sabina (seconda moglie di Nerone). Sale riccamente affrescate (affreschi di II stile), grandi terme, giardini a peristilio e ninfei. Gli scavi partirono all’inizio del XX secolo; gran parte del blocco principale della villa è aperto al pubblico, ma alcune ali rimangono coperte. Si possono ammirare la “Stanza del Mare” (affresco a tema marino), opulenti bagni privati, pavimenti a mosaico e giochi d’acqua.

Infine, Stabiae (Villa Arianna & Villa San Marco). Un tempo località turistica balneare, i suoi due principali complessi di ville (Arianna e San Marco) si affacciano sul Golfo di Napoli.

Le ville risalgono al II secolo a.C. e testimoniano la ricchezza e il tempo libero dei Romani.

Riscoperta nel XVIII secolo, alcuni ambienti sono stati risepolti per motivi di conservazione, ma Villa San Marco è in gran parte visitabile. Da ammirare il grandioso peristilio di Villa San Marco, gli affreschi colorati, il complesso termale e la vista sul Vesuvio, gli squisiti dipinti murali di Villa Arianna.

 

The beauties emerged from the lava

 

The vesuvian archaeological areas include several ancient sites buried by the eruption of vesuvius in 79 A.d., including Pompeii, Herculaneum, Oplontis, and Stabiae. These archaeological sites, now archaeological parks, offer a fascinating journey into the past, allowing exploration of the daily life of the ancient Romans. Archaeological excavations conducted in the areas have brought to light streets, buildings, artifacts, and even human bodies, offering valuable information on the daily life, culture, and art of the time. Today, the various archaeological parks of the buried cities, a Unesco world heritage site, offer visitors the opportunity to immerse themselves in ancient Roman history.

The largest and most famous, Pompeii, covers about 66 hectares of the buried city. main points of interest: the Forum; the house of the Faun; the Amphitheatre; the lupanar (brothel); the villa of the mysteries on the outskirts. excavations have been ongoing since the 18th century; many streets, houses, and public buildings are accessible. you can admire vibrant frescoes and mosaics, plaster casts of victims, bakeries, baths, temples, and markets.

Smaller (about 12 hectares) but better preserved, the buildings of herculaneum were buried by hot pyroclastic flow rather than ashfall. main sites: villa of the Papyri (with its library of carbonized scrolls); the Collegium Augustalium; the richly frescoed “boat sheds.” much of the original city remains under modern ercolano; the known parts are almost intact stone. Admire well-preserved upper floors, carbonized wooden doors, fine stucco and marble decorations. Oplontis (villa Poppaea) is a grandiose suburban villa, buried under ash in 79 A.d., traditionally identified with Poppaea Sabina (Nero’s second wife). Richly frescoed rooms (Second Style frescoes), large baths, peristyle gardens, and nymphaea. excavations began in the early 20th century; much of the villa’s main block is open to the public, but some wings remain covered. you can admire the “Sea Room” (marine-themed fresco), opulent private baths, mosaic floors, and water features.

Finally, Stabiae (villa Arianna & villa San marco). Once a seaside resort town, its two main villa complexes (Arianna and San marco) overlook the gulf of Naples. The villas date back to the 2nd century b.C. and testify to the wealth and leisure of the Romans. Rediscovered in the 18th century, some rooms were reburied for conservation reasons, but villa San marco is largely visitable. Admire the grandiose peristyle of villa San marco, the colorful frescoes, the thermal complex and the view of vesuvius, the exquisite wall paintings of villa Arianna.