Lucky Wave, terza unità di Diamond 44M, concepito per migliorare la vita a bordo non solo di armatori e ospiti, ma anche di tutto l’equipaggio, ha toccato l’acqua per la prima volta a Viareggio, alla presenza del management e delle maestranze del cantiere, delle più importanti autorità cittadine e dei tanti curiosi accorsi in Darsena Italia per assistere alla cerimonia. L’evento ha voluto celebrare l’antica tradizione Benetti che, dopo i primi Delfino, lo yacht Galù con poppa tonda di 53 metri, il Mau Mau V di 54 metri, Masayel di 35 metri, la linea Golden Bay, i Vision e molte delle imbarcazioni dei giorni d’oggi, ha lasciato scivolare in acqua anche Lucky Wave.
Lo scafo, disegnato da Giorgio M. Cassetta, si slancia su ampie vetrate che riempiono di luce gli interni progettati dall’Interior Style Department di Benetti. Il layout separa i percorsi per ospiti ed equipaggio, come nella migliore tradizione marinara, e l’eccezionale Sun Deck di 102 metri quadrati, il più ampio della categoria, offre un nuovo concetto di vivibilità.
Grande attenzione al comfort di bordo con le innovative soluzioni che riducono al minimo rumorosità e vibrazioni: dal sistema di trasmissione con giunto elastico e cuscinetti reggispinta, ai pagliolati e alle paratie flottanti su tutti i ponti (dal Lower all’Upper Deck), alla valvola di bypass degli scarichi di minima dei motori, fino ad arrivare all’insonorizzazione delle tubazioni di scarico nei principali ambienti.
Sempre nell’ottica dell’eccellenza, un complesso e moderno sistema di trattamento e ricircolo dell’aria (ATU), dotato di filtri per l’abbattimento di polvere e particelle d’acqua, garantisce ambienti freschi e puliti attraverso sei cambi d’aria all’ora.
La vetroresina degli esterni della barca, utilizzata in tutti i modelli della categoria Class, è lavorata con stucchi epossidici e pitturata di bianco per raggiungere i massimi livelli di brillantezza e finitura estetica. Gli acciai dei ponti lucidati a mano raccontano, infine, di una tradizione artigianale che è uno dei fiori all’occhiello di Benetti.