Nelle precedenti 55 edizioni della Barcolana non si ricorda qualcuno che abbia vinto sette volte. C’è riuscito Furio Benussi, navigatore locale di una famiglia di navigatori, di padre in figlio, come sta facendo lui stesso con la giovanissima Marta, che a 17 anni ha timonato a lungo la barca vincitrice, Arca Sgr, governandola tra omoni muscolosi e abituati ad affrontare qualunque condizione di mare a bordo anche di un guscio di noci. È lui stesso a dichiararlo: “Presto sarò pensionato, bisogna lasciar spazio ai giovani”. Spazio e timone.
Barcolana 56 è stata caratterizzata da un po’ di vento, così Arca, un maxi 100, ha percorso le 14 miglia nautiche in un’ora e 28 minuti, duellando con Prosecco Doc di Mitja Kosmina, di 90 piedi, giunta seconda; al terzo posto Nice, la barca delle fiamme gialle, con a bordo il campione olimpico Ruggero Tita. Un ottimo modo di festeggiare i 250 anni del corpo. Ma ottime performance hanno fatto vedere anche Generali e la piccola Msc, barca da lago arrivata dalla Svizzera che ha stupito. Una vittoria dei poveri si potrebbe dire: “Era un relitto”, così Benussi definisce Arca, prima che diventasse quel che è poi diventata.
“Certificata relitto, abbiamo avuto l’ardire e la visione di metterla in acqua”. Un buon vento in gara che, a differenza di altri anni, ha consentito che non solo ai maxi, ma anche alle barche più piccole, insomma a tutti i 1.757 iscritti, di tagliare il traguardo. Non sembrava possibile inizialmente, con vento di bolina: era tale la folla e il groviglio di imbarcazioni alla partenza, che l’ultimo a tagliare la linea del via lo ha fatto 31 minuti dopo la salva di cannone. Una grande festa in mare, con numerose barche che pur non gareggiando hanno stazionato in mare distanti dal campo di regata, per seguire la prova. Una grande festa a terra, in una città sold out di turisti italiani e non solo, popolata in centro e lungo le rive da centinaia di stand di ogni settore merceologico.
“Un evento straordinario che esprime una energia enorme” ha commentato Mitja Gialuz, patron della Barcolana, al termine della regata. Gli ha fatto eco il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga: “Un evento unico al mondo, che continua a sorprendere. Ancora una volta è stata una Barcolana al di sopra delle aspettative, con una straordinaria partecipazione popolare che sorprende edizione dopo edizione. Una magia che puntualmente si ripete”. In acqua c’era anche Emergency (a bordo di Ancilla Domini, il Farr 80 di 24,5 metri di Andrea Illy), con un equipaggio d’eccezione: Caterina Banti, Ambrogio Beccaria, Alberto Bona, Alberto Riva e Giovanni Soldini, che ha portato al traguardo la solidarietà alla Barcolana di Trieste. Tra tangone, randa e cime c’era anche la presidente di Emergency, Rossella Miccio. Infine, il trofeo Generali Women in Sailing per sostenere i team misti: questa quarta edizione è stato assegnato a Giulia Leghissa, su Anywave Junior, l’equipaggio misto che ha tagliato per primo il traguardo con una donna nel ruolo di skipper.