Sottosegretario Siri: “Senza grandi corridoi diventiamo fanalino d’Europa”
Sottosegretario Siri: “Senza grandi corridoi diventiamo fanalino d’Europa”.
“Sulle grandi opere non ci devono essere equivoci, perché senza grandi corridoi rischiamo di diventare fanalino di coda dell’Europa. La Tav è un pezzettino di una cosa enorme che se non si fa ci esclude dal resto del mondo. Noi troveremo una sintesi, perché i nostri alleati sanno anche avere una visione al di la dei blocchi mentali ideologici”. È quanto ha affermato a Verona Il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Armando Siri, nel corso della conferenza promosse ed organizzate da ALIS sul tema “Autotrasporto e intermodalità: soluzioni sostenibili e nuovi scenari di mercato”.
I lavori, moderati da Sergio Luciano, direttore di Economy, hanno visto anche la partecipazione di Marcello Di Caterina, direttore generale Alis, Alessandro Morelli, presidente commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni Camera dei Deputati, Mauro Coletta, dg Mit per Vigilanza Autorità Portuali, Infrastrutture Portuali e Trasporto Marittimo e Vie d’Acqua Interne, Francesco Sciaudone, managing partner Studio legale Grimaldi, Fabrizio Vettosi, consigliere Confitarma e managing director Venice Shipping and Logistics e Matteo Arcese, titolare dell’omonimo gruppo imprenditoriale.
Il sottosegretario Siri ha anche affrontato il tema della semplificazione. “Noi competiamo a livello globale – ha detto – con paesi che hanno tempi rapidi nella filiera decisionale. È fondamentale una riorganizzazione dell’ordinamento dello Stato. Oggi ci sono 78 stazioni di una vera e propria via crucis prima di realizzare un‘opera, 42 prima della gara e 36 dopo. È imperativo ridurre questa filiera”.
Marcello Di Caterina ha invece focalizzando la sua attenzione sul ruolo delle autostrade del Mare. “Nell’ultimo anno – ha detto – insieme ai suoi associati Alis ha sottratto dalle autostrade italiane oltre 1.500.000 camion, spostando, per tragitti superiori ai 600 chilometri, dalla rete autostradale e stradale nazionale verso direttrici intermodali circa 40 milioni di tonnellate di merci, il tutto anche a beneficio delle infrastrutture viarie. Sul fronte della sostenibilità ambientale abbiamo sottratto un milione e 200mila tonnellate di emissioni Co2, rendendo il nostro ambiente più salubre. Per esempio – ha concluso Di Caterina – con le linee di cabotaggio fra Venezia e Bari sottraiamo al traffico veicolare circa mille camion al giorno, con evidenti benefici non solo sotto il profilo economico, ma anche ambientale e sociale”.