Da quest’anno nelle scuole di ogni ordine e grado il giorno 11 aprile sarà celebrata la “Giornata del mare e della cultura marinara” per formare nuove generazioni di cittadini consapevoli del valore che il mare riveste nella cultura e nell’economia italiana.
In particolare nell’ambito delle recenti modifiche introdotte nel Codice della nautica da diporto – al novellato art. 52 – viene riconosciuto il giorno 11 aprile di ogni anno quale “Giornata del mare e della cultura marinara” presso tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, al fine di sviluppare la consapevolezza del mare inteso come risorsa di grande valore culturale, scientifico, ricreativo ed economico.
A tal fine infatti gli istituti scolastici possono prevedere ed organizzare, di concerto con la Capitaneria di porto presente sul territorio, iniziative volte a diffondere la conoscenza del mare e a preservare le tradizioni marinaresche della comunità italiana, oltre che a valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico legato al mare, organizzando manifestazioni pubbliche, cerimonie, incontri ed attività per ragazzi e famiglie.
La scelta della data, l’11 aprile non è casuale, ma ricade nell’anniversario di un tragico evento come il naufragio della super-petroliera Haven, avvenuto nel 1991 nel tratto di mare dinanzi alla città di Genova.
Come si ricorderà le conseguenze furono drammatiche, sia in termini di vite umane, sia per il disastro ecologico che ne derivò. La novella normativa sembra, dunque, voler celebrare il mare, formando nuove generazioni di cittadini appassionati e consapevoli. Inoltre, la nuova direttiva, indica che potrà essere inserito nei piani formativi degli istituti scolastici di ogni ordine e grado l’insegnamento della cultura del mare e dell’educazione marinara, impartito dai docenti in possesso delle necessarie competenze, anche attraverso specifici progetti formativi realizzati con il Corpo delle Capitanerie di porto, la Lega Navale Italiana e le associazioni nazionali di categoria o gli istituti tecnici di settore.
Uno specifico insegnamento, dunque, che potrà essere previsto dagli istituti scolastici nell’ambito dell’autonomia concessa loro dalla legge, nel rispetto ovviamente dei principi costituzionali e delle direttive impartite dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
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