E’ trascorso esattamente un anno da quando il ‘nuotatore in acque gelide’ Paolo Chiarino, nato e cresciuto a Genova raccontava al Salone Nautico il suo obiettivo per il 2018, ed eccolo ora alla vigilia della sua nuova impresa.
A Novembre 2018 si terrà l’evento inaugurale dell’ICE KM SWIM EVENT, organizzato dall’International Swimming Association, 1 km a nuoto nelle acque gelide dell’Antartico con partenza da Ushuaia e un itinerario che si snoda tra gli scenari più spettacolari al mondo.
“Si tratta di un’iniziativa unica” spiega Chiarino “un’avventura cui potranno partecipare pochissimi nuotatori al mondo. Tra due mesi, insieme ad altri tredici nuotatori, tenterò di nuotare 1.000 metri, senza muta, in Antartide, con una temperatura dell’acqua che sarà sotto lo zero. E’ un sogno che si avvera. La nuotata, oltre alle difficoltà dovute alle basse temperatura presenta altre criticità quali un mare molto scuro che psicologicamente può creare ansia, la presenza di animali pericolosi come le foche leopardo o le orche, correnti molto forti e ghiaccio. Saremo monitorati da uno staff medico molto esperto che effettuerà uno studio sull’ipotermia. Ogni nuotatore sarà seguito da un gommone di assistenza durante la prova. Per prepararmi a questa impresa sto nuotando nei laghi alpini e sono alla continua ricerca di acqua fredda tanto che sono stato due volte ad allenarmi in un canale dentro il ghiacciaio di Hintertux in Austria a 3.200 metri con acqua a 0 gradi.
Paolo Chiarino
Primo italiano a partecipare e competere nell’ICE Swimming, Chiarino ha all’attivo diversi altri primati come atleta italiano, tra cui il completamento della traversata a nuoto dello Stretto di San Pedro (Catalina in California) nel 2005: 33 km in 15 ore e 17 minuti; la traversata a staffetta dello Stretto di Bering dalla Russia agli Stati Uniti nel 2013.
Nell’agosto 2017 ha effettuato una gara di nuoto di 1.000 metri al Circolo Polare Artico. «Si è svolta nel Mare di Barents (Mar Artico) e precisamente a Teriberka – racconta Paolo – La gara è andata molto bene. Ho vinto la prova di chi gareggiava senza muta anche perché sono stato l’unico a decidere di nuotare senza. La temperatura dell’acqua era di 6 gradi: la maggiore difficoltà che ho incontrato è stata la grande differenza di temperatura fra quanto trovavo in allenamento (26 gradi) e i 6 gradi del Mare di Barents. E’ molto difficile gareggiare a queste temperature in estate perché mentalmente non si è abituati alle condizioni climatiche. Sono molto soddisfatto del mio risultato anche perché è stato veramente strano vedere che l’unico nuotatore senza la muta fosse un “mediterraneo”.