Una sfera grande e misteriosa nei fondali di Punta Campanella. Una sorta di “alieno” avvistato nel 2011 da alcuni subacquei. La notizia e le foto fecero il giro del web. Un caso quasi unico in Italia e molto raro nel mondo, denominato jelly balls. Un mistero risolto dal professor Roberto Sandulli: si trattava di una teca ovarica di calamaro. Se ne discuterà sabato 25 maggio nella sala multimediale del centro visite dell’area marina protetta di Punta Campanella.
Ma non solo jelly balls. Avvistamenti particolari, specie rare o anche emergenze ambientali. Di tutto questo si discuterà nell’iniziativa, organizzata dal parco marino per promuovere la Citizen Science, la scienza partecipata, quando i cittadini diventano ricercatori. Una pratica sempre più diffusa negli ultimi anni in ogni parte del mondo. Ognuno infatti può dare il suo contributo alla ricerca condividendo dati, foto, video di particolari situazioni ambientali. Tutto viene poi analizzato da esperti e inserito in una sorta di rete mondiale dove confrontare dati e vedere foto o video. Punta Campanella ha aderito da circa un anno a questa rete creando un sito apposito, www.citizensciencepc.org, dove è possibile inviare segnalazioni di vario genere: avvistamenti di specie rare o pregiate, mucillagini, emergenze ambientali e così via.
Nell’incontro di sabato si parlerà in particolar modo delle cosiddette “Jelly balls”, le sfere gelatinose, formazioni misteriose e affascinanti con avvistamenti subacquei spettacolari in tutto il mondo e qualcuno in Italia. Tra cui quello nei fondali di Punta Campanella qualche anno orsono, che fece scalpore. Sarà Roberto Sandulli, docente all’università Parthenope di Napoli, ad approfondire il tema degli avvistamenti, della ricerca e dell’importanza della Citizen Science. Appuntamento a sabato prossimo alle 17 presso il centro visite del parco marino a Massa Lubrense.