Il totale della filiera mare in Campania vale 16,7 miliardi di valore aggiunto diretto e attivato. Le imprese campane dell’economia del mare sono 32.741, con il 70,1% in provincia di Napoli, il 24,9% in provincia di Salerno, il 3,9% in provincia di Caserta, lo 0,7% in provincia di Avellino e lo 0,5% in provincia di Benevento.
Sono i numeri del Report 2024 sull’economia del mare della Campania a cura dell’Osservatorio Nazionale sull’Economia del Mare-Ossermare. Il mare risulta protagonista in ogni sua economia espressa, in ogni segmento e filiera.
La Campania, si può dire, è mare. “I numeri confermano che Napoli e Salerno recitano un ruolo primario in questo scenario. La provincia di Napoli con 4.499,6 milioni di euro di valore aggiunto diretto e la provincia di Salerno con 1.256,6 milioni di euro dominano la situazione. Stessa cosa per gli occupati: Napoli con 77.083 persone, Salerno con 25.107,23, seguiti da Caserta, Benevento e Avellino. Sempre più donne e più giovani sono presenti in questa tipologia economica con dati in costante crescita. Le imprese femminili sono 7.849 e quelle giovanili 3.922. Una regione che guarda al mare sempre di più come suo importate volano di sviluppo”, ha dichiarato il coordinatore dell’osservatorio nazionale sull’economia del mare-Ossermare, Antonello Testa.
Più specificamente, il valore aggiunto diretto dell’economia del mare della Campania si attesta 6,1 miliardi di euro, a cui si sommano 10,6 miliardi di valore aggiunto attivato, per un totale di 16,7 miliardi di euro, pari al 15,3%, che rispetto ai 178,3 miliardi di valore aggiunto nazionale registra un +5,1% sul pil rispetto allo stesso dato nazionale del 10,2%.
Al primo posto si attesta la filiera di servizi di alloggio e ristorazione con 2.261 milioni di euro, a seguire con 1.481,7 milioni di euro la filiera relativa alla movimentazione di merci e passeggeri via mare, con 1.107,9 le attività di ricerca, regolamentazione e tutela ambientale, la filiera ittica esprime un valore di 413,6 milioni ed, in ultimo, le attività sportive e ricreative con 306.
L’Italia, in conclusione, ottiene dalla blue economy un elevato potenziale di crescita: 7.600 km di costa, secondi in Europa solo alla Grecia; quindici regioni che affacciano sul mare; ventidue aree protette; tra i Paesi Ue più estesi, siamo i primi per il rapporto coste/superficie, con 25,22 metri ogni chilometro quadrato; 1.166 comuni (14,8% del totale) definiti zone costiere, 645 litoranei, 521 prossimi al mare; 34,2% della popolazione; 354 abitanti per kmq, 158 degli altri comuni italiani; 30,5 del valore aggiunto complessivo.