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MV Marine, bilancio dei primi 25 anni di attività con lo sguardo proiettato al futuro

Capacità di innovazione, costante ricerca, nuovi modelli pronti per essere sviluppati e in prospettiva un nuovo cantiere più ampio e funzionale, da realizzare nel rispetto dell’ambiente e che possa garantire una positiva ricaduta in termini occupazionali: il segreto della lunga storia professionale di MV Marine, azienda specializzata nella progettazione e realizzazione di gommoni per la navigazione, di fatto può essere racchiusa in questi fondamentali concetti.

Venticinque anni di passione e successi che hanno portato la Motonautica Vesuviana prima e la MV Marine oggi a diventare un riferimento nel settore non solo in Italia, visto che oggi l’azienda di Piazzolla di Nola è presente con propri rivenditori in gran parte d’Europa e anche negli altri continenti. Venticinque anni che l’azienda ha voluto festeggiare nel corso di una iniziativa pubblica svoltasi nella sala conferenze della Banca Fideuram di palazzo Nunziante a Napoli.

Una storia, quella della MV Marine, legata al suo fondatore, l’ingegner Vincenzo Nappo, capace di trasferire dal 1994 la personale esperienza maturata in anni di navigazione e di pratica del campeggio nautico, nella concezione di un battello che racchiude in sé le migliori risposte alle esigenze degli appassionati. Così nel 1998 fu progettato e realizzato il primo prototipo, l’MV 700, che fin da subito si distinse per funzionalità e ottime doti di navigazione. “La nostra filosofia aziendale – spiega l’ingegnere Nappo – è stata sempre improntata sulla capacità del nostro staff di progettare e realizzare l’intero ciclo produttivo all’interno dell’azienda, spaziando dal progetto ai modelli, dagli stampi ai manufatti in VTR, dalle parti gommate alla tappezzeria, mantenendo alti gli standard qualitativi”. Sono in tutto sedici i tipi di battelli finora prodotti, 13 standard e tre in edizione straordinaria. Numeri che hanno consentito all’azienda di triplicare il fatturato nel corso del triennio 2014-2017, arrivando a contare un numero complessivo di 26 dipendenti, con uno staff tecnico composto da tre ingegneri navali.

Ma oggi le richieste che giungono all’azienda rendono necessaria un’ulteriore svolta, in quanto l’attuale cantiere di via Vesuvio a Piazzolla di Nola (2.000 mq per produzione e uffici) appare non più in grado di rispondere alle numerose domande che giungono ai vertici di MV Marine: ecco dunque che la MV Marine ha acquistato un terreno che si estende per oltre 8.000 mq a Striano, dove realizzare un nuovo stabilimento produttivo: “Abbiamo le idee chiare – sottolinea il fondatore di MV Marine – ora siamo in cerca di partner che ci aiutino a renderle concrete. Il comparto in generale, e lo dico da consigliere di Ucina Confindustria, ha infatti bisogno dell’aiuto delle istituzioni, istituzioni che ove possibile hanno il compito di dare supporto ai progetti volti alla valorizzazione delle progettualità valide”.

La realizzazione del nuovo e più ampio cantiere del resto permetterebbe all’azienda di poter dare risposte più immediate alle diverse richieste che giungono da un mercato che è tornato ad essere molto attivo. E questo consentirebbe di proseguire il programma di internazionalizzazione portato avanti dall’azienda, come ha ricordato l’amministratore, Luigi Nappo: “Stiamo investendo molto nella nostra partecipazione alle fiere di settore e sull’ampliamento della nostra rete di vendita. L’obiettivo è arrivare nel futuro nei paesi dell’Europa dell’Est e negli Usa, ma anche in Australia, Nuova Zelanda ed Emirati Arabi”. Del resto in questi 25 anni MV Marine ha acquisito un know how che spazia in più settori: dalla progettazione di carene CAD-CAM 3D ad elevati rendimenti alla laminazione dei materiali compositi, realizzati in infusione ed RTM, fino agli impianti. Grazie al connubio di tutte queste conoscenze, come ha ricordato nel suo intervento l’ingegnere Luigi Vitiello, l’ufficio tecnico progetta e realizza battelli belli e soprattutto funzionali, che possono pesare fino al 30% in meno della media, riducendo così consumi ed emissioni, a vantaggio del costo di esercizio e dell’ambiente.

Il futuro è dietro l’angolo. Ed ecco dunque che MV Marine guarda all’ampliamento della serie Mito, con l’introduzione del Mito 40, e mette nel mirino un progetto avveniristico: “Il gommone Hydrofoil – ha spiegato l’ingegnere Raffaele Di Donna, fresco di laurea in ingegneria – ha una carena dotata di folis, le ‘ali’ applicate con successo sui catamarani dell’America’s Cup. Queste appendici consentono di ridurre fino al 42% le resistenze dello scafo in acqua (regresso), con una considerevole riduzione dei consumi e un ridotto inquinamento nell’ambiente. Questa innovazione rende possibile l’utilizzo di motori elettrici o ibridi come già avviene nel settore automotive”.