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Mare di legalità: intitolata a Giangiacomo Ciaccio Montalto la barca Vega

La Lega Navale Italiana ha intitolato al magistrato Giangiacomo Ciaccio Montalto, ucciso all’età di 42 anni da Cosa Nostra il 25 gennaio 1983 a Valderice (Trapani), la barca a vela Vega. Si tratta di un Beneteau Oceanis 430 confiscato alla criminalità organizzata per traffico di migranti e affidato dallo Stato alla Lega Navale di Trapani, che impiega l’imbarcazione nell’ambito della campagna “Mare di legalità”, per attività nautiche di pubblico interesse, in particolare in favore dei giovani e delle persone con disabilità o in condizione di disagio socio-economico.

Lo sloop affidato alla Lega Navale trapanese è stato sottoposto a interventi di ristrutturazione e rimessaggio grazie al contributo dei soci per destinarlo a progetti sociali, sportivi e di protezione ambientale. A bordo sono state già svolte attività in collaborazione con l’ufficio esecuzioni penali esterne di Trapani e sono in programma progetti di formazione con gli studenti di ingegneria delle tecnologie per il mare dell’Università di Palermo. La locale sezione della Lega Navale rafforza così il suo impegno per l’educazione alla legalità e per i valori della solidarietà e dell’impegno sociale nel ricordo del magistrato trapanese, amante del mare e velista. La Lega Navale Italiana, insieme all’associazione nazionale magistrati, gli dedica dal 2018 il trofeo velico “Giangiacomo Ciaccio Montalto”, che lo scorso anno ha visto anche la partecipazione di Vega.

Ciaccio Montalto è considerato uno dei primi giudici ad essersi occupato della mafia trapanese. Dal 1977 si dedicò ad indagini sui legami dell’associazione criminale con gli imprenditori e i banchieri della città siciliana. Investigava anche sul traffico di droga, sui collegamenti tra la mafia siciliana e quella americana e sul traffico di armi.

Alla cerimonia di intitolazione che si è tenuta nella sede della Lega Navale di Trapani sono intervenuti, tra le numerose autorità e amici del magistrato, la figlia Marene Ciaccio Montalto, la consigliera del consiglio superiore della magistratura Maria Vittoria Marchianò, la presidente del tribunale di Trapani Alessandra Camassa, il presidente della commissione antimafia dell’assemblea regionale siciliana Antonello Cracolici, il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida, il prefetto di Trapani Daniela Lupo e il presidente nazionale della Lega Navale Italiana Donato Marzano.

Vega da oggi entra a far parte della nostra ‘flotta della legalità’ – ha affermato Marzano – che conta al momento ventidue imbarcazioni operative nel progetto ‘Mare di legalità’, partito da Ostia con le prime otto barche il 28 giugno 2024 alla presenza del Presidente della Repubblica. Quello di oggi è un punto di partenza, non di arrivo. Vega andrà per mare con a bordo ragazzi fragili, persone con disabilità, allievi in formazione e sarà, nei diversi approdi, il testimone della storia di Giangiacomo Ciaccio Montalto, per farlo conoscere a diportisti, sportivi, studenti. Soprattutto i giovani possano farne memoria e prenderne esempio. Il mare è di tutti e grazie anche a questa barca potrà essere vissuto appieno e da tutti”.

Ringrazio tutti voi, soprattutto per il ricordo personale che ciascuno ha offerto di mio padre – le parole di Marene Ciaccio Montalto – Sono pezzi della sua vita che mi mancano e dei quali oggi mi riapproprio, così come la memoria della sua passione per il mare. In casa nostra si parlava poco di mafia, ma io e la mia famiglia siamo stati travolti dalla mafia. Ricordo lo colpì molto l’omicidio del generale Dalla Chiesa. Mio padre da allora spesso si recava altrove a lavorare, la sera, forse per allontanare da noi quel pericolo che presagiva. Sono contenta che questa barca che si chiama Vega, come una delle stelle più luminose del cielo, e che sia stata associata al suo nome. Mio padre è sempre stato la mia stella polare e sono contenta che possa essere anche la stella di qualcun altro”.