Tommaso Spadolini presenta il suo ultimo progetto: un motoryacht di 32.8 m di lega leggera disegnato per un imprenditore italiano suo affezionato e competente cliente. Le caratteristiche: dimensioni definite ma con volumi generosi; continuità tra gli spazi interni ed esterni: motorizzazione affidata a quattro Volvo Penta IPS 1350; perfetto connubio tra classico e moderno.
La vena creativa e la reciproca stima che legano Tommaso Spadolini e l’armatore che gli ha commissionato questo Concept 32.8 m facevano già prefigurare un motoryacht dalla spiccata personalità, perfetto connubio tra tradizione e innovazione. “L’armatore – racconta il progettista toscano – mi aveva imposto alcuni vincoli imprescindibili, tra cui le dimensioni, legate ad una scelta ben precisa in cui si tiene conto anche dell’attuale posto barca. L’imbarcazione doveva rientrare nel posto di 33 metri per otto di larghezza. L’altra esigenza era il salone a tutta larghezza, quindi un grande spazio abitabile, con la sala da pranzo su un altro ponte per non avere commistioni fra due momenti diversi della vita a bordo e, infine, una continuità tra gli spazi esterni e interni, quindi con un ampio uso di chiusure a scomparsa, soprattutto sul ponte superiore”.
I primi rendering del Concept 32.8 m confermano che tutti gli obiettivi sono stati centrati e, al contempo, mostrano un design da subito riconducibile allo stile di Tommaso Spadolini: linee pulite ed essenziali, con gli elementi vetrati dei tre ponti ad alleggerire il profilo della barca. Quest’ultimo si caratterizza anche per il contenuto slancio di prua, una scelta dettata dal rispetto della lunghezza massima e dalla volontà di avere comunque una linea più classica. “Un’altra richiesta dell’armatore – prosegue Spadolini – era di avere una barca veloce; per questo abbiamo scelto la lega leggera come materiale di costruzione. Inoltre la motorizzazione è stata affidata a quattro Volvo Penta IPS 1350 per quasi 3 mila cv complessivi. In base ai nostri calcoli il Concept 32.8 sarà in grado di raggiungere circa i 26 nodi di velocità di punta, con una velocità di crociera attorno ai 20 nodi per un’autonomia, a 10 nodi, di 3.500 miglia. L’adozione del Volvo Penta IPS ha imposto uno studio specifico della carena, curato dall’ingegnere Umberto Tagliavini, con una distribuzione dei pesi che prevede lo spostamento verso prua di alcuni serbatoi per bilanciare i quattro motori a poppa. In compenso, questa trasmissione si presta particolarmente a navigare ad andature ridotte, anche questa una precisa esigenza dell’armatore”.
L’adozione delle motorizzazioni Volvo Penta IPS ha consentito di allestire la sala macchine a poppa, permettendo quindi di ottenere un garage per il tender, un Williams Jet di 5,05 m, a pruavia, creando così un utile “cuscinetto” tra le cabine vip e i motori e con il portellone d’alaggio sulla murata di dritta. Proseguendo verso prua sul ponte inferiore, si trovano le due cabine vip e le due cabine ospiti, tutte dotate di bagno dedicato; una delle due cabine ospiti può eventualmente essere trasformata in area fitness. La zona prodiera è occupata invece dagli alloggi dell’equipaggio con un living, la cabina del comandante e due cabine doppie, per un totale di cinque membri. “Abbiamo voluto dedicare all’equipaggio un’area di generosa volumetria perché è convinzione dell’armatore, per altro assolutamente condivisibile, che se l’equipaggio vive bene a bordo, stanno meglio anche lui e i suoi ospiti”, sottolinea Spadolini.
Il ponte principale presenta il salone a tutto baglio per una superficie complessiva di poco inferiore ai 50 mq: a dritta è previsto un accogliente divano a U con a fianco un tavolo da gioco e mobile con TV a scomparsa al centro; infine, a sinistra, il mobile bar. A poppavia, il living aperto è protetto dall’allungamento verso poppa del fly e introduce alla scalinata a tutta larghezza che porta alla plancia di poppa. A centro barca la cucina è addossata a dritta e dispone di una porta stagna a murata che consente all’equipaggio di accedere direttamente al tender per scaricare le vettovaglie della cambusa senza incrociarsi con gli ospiti. Sulla murata opposta, un’altra porta stagna a pantografo consente invece lo sbarco da mezza nave quando si è ormeggiati lungo la banchina.
La zona prodiera del ponte principale è dedicata interamente alla cabina armatoriale, con un layout abbastanza insolito come da precisa richiesta dell’armatore. Il letto matrimoniale è posizionato centralmente frontemarcia con, a poppavia, il bagno, la cabina armadio e lo studio. Una porta scorrevole consente di dividere questa area dalla zona notte propriamente detta, massimizzando la privacy.
“Il ponte superiore è quello dove maggiormente si esprime l’originalità di questo Progetto – spiega Spadolini – L’obiettivo qui era quello di creare uno spazio chiuso, la zona pranzo, che però all’occorrenza potesse aprirsi per creare un unico ambiente con il living di poppa, dotato di divani e due solarium. Grazie alle vetrate che si chiudono a pacchetto e quasi spariscono, possiamo così avere uno spazio aperto a tutta larghezza lungo oltre 12 metri, che quindi può comprendere anche il tavolo da pranzo. Quando invece si vuole maggiore privacy, e magari sottrarsi al caldo grazie all’aria condizionata, allora tutta la zona pranzo si chiude come un normale salone. Sempre chiusa è invece la sala di comando, dove per il parabrezza si è scelta una vetrata dritta che garantisce una migliore visibilità notturna e permette di avere più spazio all’interno”.
La prodiera è protetta da una murata ben dimensionata e può ospitare anche una acquabike o un secondo tender, che potranno essere alati con una compatta gruetta in carbonio. La parte prodiera è stata inoltre dotata di ali di plancia per consentire una migliore visione durante le manovre, essendo il ponte principale a tutta larghezza.
Archiviata la fase progettuale e definito il capitolato, si sta procedendo alla scelta del cantiere per la costruzione e poi il Concept 32.8 m Motor Yacht diventerà una splendida realtà.